Il Girasole punta sulle varietà tardive. Intanto l’Etna crea qualche problema
Il ritorno del freddo è stato salutare per il mercato degli agrumi che, con l’abbassamento delle temperature, ultimamente ha ripreso vivacità. E ora gli operatori agrumicoli confidano in una chiusura di campagna positiva: le varietà tardive potranno suonare la riscossa.
Tarocco Sciara
“Abbiamo iniziato con il Tarocco Sciara, un medio tardivo, poi da metà aprile partiremo con il Meli e finiremo la campagna con il Sant’Alfio – racconta a Italiafruit News Giovanni Scavo, responsabile commerciale della cooperativa Il Girasole – Sull’arancia rossa c’è un trend positivo soprattutto dall’estero, con le catene distributive tedesche interessate al prodotto, mentre in Italia la situazione è stazionaria e si sconta la chiusura del canale Horeca. Per il prodotto tardivo abbiamo buone aspettative, soprattutto sul fronte prezzo: ci attendiamo un miglioramento visto che per ora, in questa campagna, le quotazioni sono state per così dire bassine; la speranza è di recuperare e fare numeri interessanti”.
Giovanni Scavo
A complicare il lavoro degli agrumicoltori, però, ora ci si mette anche l’Etna. “In una prima fase non aveva dato tanta preoccupazione, se non lo spettacolo e il timore dell’eruzione, ma basta che il vento cambi direzione e i danni all’agricoltura diventano tangibili – prosegue Scavo – E purtroppo così è successo. Con la cenere che si deposita sulle arance c’è più scarto in magazzino e costi di lavorazione che salgono. Non abbiamo avuto problemi con le contestazioni proprio perché stiamo attenti in fase di selezione: la cenere graffia la scorza e se non te ne accorgi poi si può rovinare l’agrume. E’ tutto lavoro in più che viene richiesto ma non riconosciuto sul prezzo, questo è il problema”.
Rosa e Carmelo Tripoli (presidente cooperativa Il Girasole)
Con le temperature più basse, come detto, anche la domanda di agrumi ha ripreso vivacità. “All’estero la richiesta è buona anche per le pezzature medio-piccole, usate per le spremute – illustra il responsabile commerciale de Il Girasole – Complessivamente il mercato si è leggermente ripreso dopo settimane difficili, ora la speranza è che la campagna possa procedere verso la conclusione con quotazioni più soddisfacenti e una domanda stabile. Non si è mai visto finire l’inverno a marzo – conclude Giovanni Scavo – il colpo di coda c’è sempre: le arance sono sì un frutto invernale, ma ormai la produzione copre con agrumi di qualità anche la primavera e i consumi possono beneficiare di un calendario più ampio”.